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Itinerari naturalistici

Cascata delle Marmore

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Passeggiata dalle Cascate del Menotre all’eremo di Pale: l’acqua fonte di vita

In questo itinerario andremo alla scoperta di un territorio interessato dalla presenza di acque di montagna, così importanti nella loro portata che hanno da sempre costituito delle importanti fonti di economia per il territorio circostante. Il percorso parte dalla località di Belfiore, da dove si potrà iniziare un tragitto a piedi per raggiungere le cascate del fiume Menotre, che nasce a 800 m. s. l. m. e sfocia nel fiume Topino, affluente del Tevere ricordato da Dante nel Paradiso. Tra ponticelli di tronchi, grotte formate dall’acqua, ruderi di antiche ville abbandonate, cascate scroscianti e vegetazione rigogliosa si potrà raggiungere il piccolo paese di Pale, con le sue mura e il suo castello. Qui gli edifici ricordano un passato glorioso, in cui, attraverso paratie e chiuse, si sfruttava la potenza dell’acqua per la produzione della carta. Numerose sono le cartiere dismesse che si inseriscono nel paesaggio con uno splendido connubio tra natura, pietre del borgo medievale e archeologia industriale. Da Pale si può raggiungere l’Eremo di Santa Maria Giacobbe, che tanta parte ha avuto nella storia della comunità locale, un luogo fuori dal tempo, incastonato tra la roccia, che è possibile visitare al suo interno per osservarne le testimonianze lasciate nel passato da pellegrini e artisti.

Colfiorito di Foligno, tra archeologia e natura

Visitare l’area del Parco Naturalistico di Colfiorito è un’esperienza unica per chi ama la natura e vuole conoscere la storia di un territorio apparentemente isolato dalle montagne ma interessato in realtà da passaggi innumerevoli di popoli e culture diverse nel corso della storia. I sette altopiani offrono lo spunto per piacevoli passeggiate e per la scoperta di tanti piccoli borghi dell’Appennino umbro-marchigiano. La ricerca archeologica in questo territorio ha inoltre portato alla luce moltissime testimonianze dell’antropizzazione dall’età del Ferro fino all’epoca imperiale romana, ma si possono ritrovare anche fossili di mammiferi del Pleistocene in tutta l’area. Grazie a questo percorso si può trascorrere una giornata molto piacevole, partendo dalla visita al Museo Archeologico di Colfiorito, per proseguire alla scoperta degli scavi archeologici e della stratificazione insediativa verificatasi presso la Basilica di Santa Maria di Plestia. Dopo aver conosciuto la storia del popolo plestino e aver attraversato il paese, tra la parte più antica e la moderna area delle Casermette e dopo aver visitato il Museo del Parco Naturalistico, si potrà esplorare la zona della Palude, con il suo affascinante ecosistema e la storia della sua formazione geologica, essendo legata al fenomeno del carsismo. Dalla Palude alcuni percorsi potranno condurre alla conoscenza di un altro fenomeno antropico, quello della costruzione dei castellieri di epoca arcaica (VI sec. a.C.) disseminati in tutto il territorio. L’ospitalità dela montagna umbra poi allieterà la visita con degustazioni dei prodotti tipici del territorio, tra cui legumi, salumi e formaggi.

Colfiorito di Foligno, tra archeologia e natura

Visitare l’area del Parco Naturalistico di Colfiorito è un’esperienza unica per chi ama la natura e vuole conoscere la storia di un territorio apparentemente isolato dalle montagne ma interessato in realtà da passaggi innumerevoli di popoli e culture diverse nel corso della storia. I sette altopiani offrono lo spunto per piacevoli passeggiate e per la scoperta di tanti piccoli borghi dell’Appennino umbro-marchigiano. La ricerca archeologica in questo territorio ha inoltre portato alla luce moltissime testimonianze dell’antropizzazione dall’età del Ferro fino all’epoca imperiale romana, ma si possono ritrovare anche fossili di mammiferi del Pleistocene in tutta l’area. Grazie a questo percorso si può trascorrere una giornata molto piacevole, partendo dalla visita al Museo Archeologico di Colfiorito, per proseguire alla scoperta degli scavi archeologici e della stratificazione insediativa verificatasi presso la Basilica di Santa Maria di Plestia. Dopo aver conosciuto la storia del popolo plsetino e averattraversato il paese, tra la parte più antica e la moderna area delle Casermette e dopo aver visitato il Museo del Parco Naturalistico, si potrà esplorare la zona della Palude, con il suo affascinante ecosistema e la storia della sua formazione geologica, essendo legata al fenomeno del carsismo. Dalla Palude alcuni percorsi potranno condurre alla conoscenza di un altro fenomeno antropico, quello della costruzione dei castellieri di epoca arcaica (VI sec. a.C.) disseminati in tutto il territorio. L’ospitalità dela montagna umbra poi allieterà la visita con degustazioni dei prodotti tipici del territorio, tra cui legumi, salumi e formaggi.

Da Spello a Collepino, l’arte e il territorio

Spello è un piccolo borgo della valle umbra, così minuto che i suoi abitanti si conoscono tutti per nome e la vita scorre come in un tempo perduto, ma non è tutto qui, perché se si va alla ricerca dei vicoli, delle piccole chiese, delle tradizioni, si può scoprire un paese che è come una pietra preziosa, dalle mille sfaccettature. Partendo dalle recenti scoperte in località Sant’Anna si potrà visitare la Villa dei Mosaici, una moderna installazione che permette di osservare da vicino gli interni di una villa romana del II-III sec. d.C., si potranno così ricostruire le vicende della città romana costeggiando le mura e ricercando le porte della cinta muraria più antica. Oppure si potrà andare alla scoperta di un passato più recente, fatto di governi delle istituzioni comunali duecentesche fino ai governi delle famiglie signorili del territorio, in questo caso dei Baglioni, che commissionarono opere di grande pregio, come la famosa Cappella Bella o Baglioni all’interno della Chiesa di Santa Maria Maggiore, dove Bernardino di Betto detto il Pinuricchio, uno dei più grandi pittori del Rinascimento italiano, realizzò uno dei suoi cicli pittorici migliori. Le scoperte sono infinite e non ci si stanca mai di risalire fino alla parte più alta del paese, da dove si scorge uno dei panorami più belli della Valle Umbra e da dove si può imboccare il camminamento che costeggia l’antico acquedotto romano, che conduce a Collepino. La visita di questo castello è molto suggestiva e permette di fare un tuffo nella vita di un tempo passato, con la piccola chiesa, la fonte, la piazza dove spesso si concentra una festa, un piacevole momento di ritrovo per i compaesani, che non mancano mai di accogliere i turisti calorosamente con buon cibo e buona musica

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