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Città d’arte

Gubbio

Passeggiare per le strade di questa città medievale è come fare un tuffo nel passato e si possono cogliere scorci e atmosfere che è difficile ritrovare in qualsiasi altro luogo della contemporaneità. Qui il bianco della pietra fa da padrone, rivestendo come un mantello abitazioni, chiese e palazzi del governo medievale. Non mancano però altri colori, come quelli delle ceramiche a lustro in stile rinascimentale e come quelli vivacissimi che contraddistinguono i Santi della Corsa dei Ceri, una manifestazione in cui religione, tradizione e folclore si mescolano in un connubio gioioso ed emozionante, sia per gli eugubini sia per il turista. Qui il visitatore non deve avere solo occhi, ma anche cuore, perché solo chi si fa emozionare può apprezzare fino in fondo questa città e le sue tradizioni. Andremo alla scoperta del Palazzo dei Consoli, del Palazzo Ducale, del Teatro Romano e della Cattedrale, per poi addentrarci nel vivo della città, tra vicoli, ponti e vedute mozzafiato.

Gubbio

Passeggiare per le strade di questa città medievale è come fare un tuffo nel passato e si possono cogliere scorci e atmosfere che è difficile ritrovare in qualsiasi altro luogo della contemporaneità. Qui il bianco della pietra fa da padrone, rivestendo come un mantello abitazioni, chiese e palazzi del governo medievale. Non mancano però altri colori, come quelli delle ceramiche a lustro in stile rinascimentale e come quelli vivacissimi che contraddistinguono i Santi della Corsa dei Ceri, una manifestazione in cui religione, tradizione e folclore si mescolano in un connubio gioioso ed emozionante, sia per gli eugubini sia per il turista. Qui il visitatore non deve avere solo occhi, ma anche cuore, perché solo chi si fa emozionare può apprezzare fino in fondo questa città e le sue tradizioni. Andremo alla scoperta del Palazzo dei Consoli, del Palazzo Ducale, del Teatro Romano e della Cattedrale, per poi addentrarci nel vivo della città, tra vicoli, ponti e vedute mozzafiato.

Assisi

Assisi è una piccola città medievale affacciata sul mondo. Guarda umile e sacra, dalla sua posizione privilegiata, il resto dell’Umbria, come se ne fosse il baricentro. Assisi ha gli occhi dei Romani, che l’avevano resa eccelsa con terrazzamenti, fontane, un anfiteatro ed un meraviglioso tempio nella piazza centrale (oggi Tempio di Minerva); ha occhi medievali e gli occhi di San Francesco, che l’ha resa celebre nel mondo con la sua vita fuori dagli schemi; ha gli occhi dei viaggiatori del Grand Tour, che l’hanno amata in ogni suo angolo e descritta nei loro racconti; ha gli occhi della seconda guerra mondiale, quando la paura era padrona degli uomini, ma i suoi conventi hanno dato speranza e salvezza a molti. Assisi è un libro aperto, che ama raccontarsi. È generosa, perché offre la sua storia millenaria a chiunque la guardi, anche da valle. Assisi accoglie a braccia aperte tutti coloro che sono disposti a conoscerla o a ritrovarla e sarà sempre un bellissimo incontro.

Orvieto

Orvieto è un tesoro inestimabile per chi la scopre per la prima volta e per chi la vuole conoscere in ogni suo angolo, in ogni suo particolare. E’ emozionante la vista della sua Cattedrale, la cui facciata si apre maestosa al visitatore al centro di una piazza ricca di storia, di vita e di musei. Così come è emozionante il panorama che offre per chi si affaccia da uno dei tanti belvedere, primo tra tutti quello della Rocca Albornoz, o quello dalla Chiesa di San Giovenale. La città è ricca di storia, legata alle vicende della Cristianità con il miracolo di Bolsena, di cui preserva la reliquia, o legata alle istituzioni dei Comuni medievali, o ancora legata al suo passato etrusco. Testimonianze artistiche di grandissima rilevanza colpiscono l’osservatore nella Cappella di San Brizio all’interno del Duomo, dove le mani sapienti di pittori come Beato Angelico e Luca Signorelli hanno lasciato un resoconto delle più alte ideologie del Rinascimento italiano. L’enogastronomia poi fa da padrona in una città nata su di una collina tufacea, ma immersa nella campagna umbra, circondata da ininterrotte coltivazioni a uliveti e vigneti. La visita di questa città non può assolutamente mancare nella lista dei luoghi da vedere in Umbria.

Orvieto

Orvieto è un tesoro inestimabile per chi la scopre per la prima volta e per chi la vuole conoscere in ogni suo angolo, in ogni suo particolare. E’ emozionante la vista della sua Cattedrale, la cui facciata si apre maestosa al visitatore al centro di una piazza ricca di storia, di vita e di musei. Così come è emozionante il panorama che offre per chi si affaccia da uno dei tanti belvedere, primo tra tutti quello della Rocca Albornoz, o quello dalla Chiesa di San Giovenale. La città è ricca di storia, legata alle vicende della Cristianità con il miracolo di Bolsena, di cui preserva la reliquia, o legata alle istituzioni dei Comuni medievali, o ancora legata al suo passato etrusco. Testimonianze artistiche di grandissima rilevanza colpiscono l’osservatore nella Cappella di San Brizio all’interno del Duomo, dove le mani sapienti di pittori come Beato Angelico e Luca Signorelli hanno lasciato un resoconto delle più alte ideologie del Rinascimento italiano. L’enogastronomia poi fa da padrona in una città nata su di una collina tufacea, ma immersa nella campagna umbra, circondata da ininterrotte coltivazioni a uliveti e vigneti. La visita di questa città non può assolutamente mancare nella lista dei luoghi da vedere in Umbria.

Spello

La città dei fiori, il borgo dalle rosee mura, una delizia per gli occhi nei giorni di primavera, quando i suoi colori sono quasi abbaglianti e si fondono perfettamente con il paesaggio circostante. Piccola perla incastonata sulle pendici del monte Subasio, conserva perfettamente le.mura di epoca romana e soprattutto le porte, che con la loro imponenza offrono tutta l’esperienza romana nel campo dell’urbanistica e dell’architettura. 

Porta Consolare, Porta Venere, Porta dell’Arce ci ricordano un passato glorioso per questa piccola città dell’Umbria. I suoi vicoli hanno il mistero di un labirinto e la vivacità della vita di un borgo umbro, in cui ancora dalle finestre semiaperte giungono i profumi di una cucina tradizionale, dove gli anziani salutano dalla porta, dove i balconi hanno tutti un’attenta cura dei fiori. Qui si sente l’amore per la propria terra. I fiori ricordano quel momento particolare che è l’Infiorata del Corpus Domini, ma ogni giorno qui è una infiorata, ogni giorno c’è un grazie per la vita, espresso con i fiori. Poi, al centro, quasi nascosto e da scoprire, un gioiello del Rinascimento italiano, una cappella affrescata dalle mani sapienti del pittore umbro Bernardino di Betto, il Pinturicchio, all’apice della sua carriera.
Gli occhi si riempiono di quelle immagini e si raggiunge in questo modo l’apice della visita di Spello, che è un viaggio nel colore e nel trionfo della vita.

Bevagna

Bevagna è un tuffo nel passato, un luogo del tempo che non c’è più. Addentrarsi nei vicoli di Bevagna significa dimenticare il mondo che ci circonda, la frenesia delle metropoli, il traffico, il distacco tra le persone. Qui è come vivere in un villaggio del Medioevo. Non sono solo l’aspetto delle case, o l’architettura delle chiese romaniche, le mura romane antiche, la fontana ottagonale, gli archi a sesto acuto, le sculture allegoriche dei portali, le vasche per lavare i panni disposte lungo il fiume, il silenzio e gli odori della cucina della tradizione a portartici, ma l’atmosfera e il calore della gente. Qui le persone si conoscono tutte, amano il loro paese, mantengono vive le tradizioni, come la processione della Pasqua, le feste patronali e il Mercato delle Gaite, una ricostruzione della vita e dei mestieri medievali che nasce proprio da un’iniziativa locale. Tutti i mevanati diventano per l’occasione studiosi e appassionati di Medioevo e non si lasciano sfuggire neanche un particolare moderno nella ricostruzione delle ambientazioni, dei costumi, dei mestieri. Ecco allora che prendono vita i telai, la produzione dei bachi da seta, la fusione delle campane, la coniazione delle monete, la produzione delle candele di cera e della carta bambagina, realizzata con gli stracci e la calce. A giugno ci si immerge nel passato e si ha voglia di essere come loro, gli abitanti di Bevagna, così gioiosi di vivere un passato che ormai non esiste più.

Bevagna

Bevagna è un tuffo nel passato, un luogo del tempo che non c’è più. Addentrarsi nei vicoli di Bevagna significa dimenticare il mondo che ci circonda, la frenesia delle metropoli, il traffico, il distacco tra le persone. Qui è come vivere in un villaggio del Medioevo. Non sono solo l’aspetto delle case, o l’architettura delle chiese romaniche, le mura romane antiche, la fontana ottagonale, gli archi a sesto acuto, le sculture allegoriche dei portali, le vasche per lavare i panni disposte lungo il fiume, il silenzio e gli odori della cucina della tradizione a portartici, ma l’atmosfera e il calore della gente. Qui le persone si conoscono tutte, amano il loro paese, mantengono vive le tradizioni, come la processione della Pasqua, le feste patronali e il Mercato delle Gaite, una ricostruzione della vita e dei mestieri medievali che nasce proprio da un’iniziativa locale. Tutti i mevanati diventano per l’occasione studiosi e appassionati di Medioevo e non si lasciano sfuggire neanche un particolare moderno nella ricostruzione delle ambientazioni, dei costumi, dei mestieri. Ecco allora che prendono vita i telai, la produzione dei bachi da seta, la fusione delle campane, la coniazione delle monete, la produzione delle candele di cera e della carta bambagina, realizzata con gli stracci e la calce. A giugno ci si immerge nel passato e si ha voglia di essere come loro, gli abitanti di Bevagna, così gioiosi di vivere un passato che ormai non esiste più.

Foligno

Foligno tra natura e cultura. Passeggiando tra le bellezze di Foligno può capitare di apprezzare sia ambienti naturali che testimonianze di un passato più o meno recente. Una città tutta da scoprire, sorprendente per i suoi molteplici aspetti come città d’arte, storica, industriale e commerciale, ma sempre fulcro, per la sua posizione centrale, del panorama socio-culturale italiano.

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